E’ giusto potare le piante, ma quando, come e perchè? Esistono vari tipi di potatura, la cui scelta dipende dalla risposta vegetativa della pianta, in funzione del luogo in cui si trova e dell’epoca d’intervento. La potatura ha vari scopi: dare la corretta impostazione alla pianta, eliminare i rami deboli, secchi, malati o cresciuti in modo disordinato (per mancata manutenzione di lungo periodo), favorire lo svecchiamento degli arbusti inducendone una migliore fioritura, riportare l’arbusto ad altezza “d’occhio”. Un intervento di contenimento leggero associato al diradamento, avrà come risultato una pianta che non sembra potata.
Al contrario le potature drastiche, dette “capitozzature”, che asportano la maggior parte della chioma di un albero (come quelle che spesso vediamo nei viali delle nostre città)… non rientrano nel DNA di un giardiniere professionista.
Infatti la “capitozzatura”, oltre ad essere antiestetica e dannosa per la pianta, nel tempo la rende pericolosa perchè l’asportazione di oltre un terzo della chioma di un’albero dà origine ad una crisi energetica per la pianta e la porterà ad avere rami e radici più deboli, difficoltà di cicatrizzazione in corrispondenza di grossi tagli che portano lo sviluppo di malattie, inoltre, come accennato le radici tendono a ridursi facendo perdere stabilità alla pianta: sarà solo questione di tempo.
La potatura delle piante da frutto si esegue generalmente in funzione della produzione; nella stagione estiva eseguiamo qualche taglio di ritorno ed eliminiamo i succhioni che altrimenti toglierebbero energia alle nostre branche produttive. L’intervento invernale viene effettuato in maniera più vigorosa sugli esemplari giovani, mentre sugli esemplari già vecchi si esegue solo una pulizia della chioma e lo sfoltimento dei rami più fitti.